gran fuoco. E mentre che ella, ubbriaca divenuta per tanta dolcezza, non sapeva che farsi, quella lucerna, o per sua natia perfidia, o che la invidia dell’altrui contento la stimolasse, o che pur un subito disiderio di toccare e baciare anch’ella quel bellissimo corpo le nascesse, ribollendo così un poco in sulla cima del lucignolo, ella schizzò una gocciola sulla destra spalla del grandissimo Iddio. O audace e temeraria lucerna, ministerio vilissimo di Amore! tu dunque lo Iddio di tutto il fuoco abbruci? essendo uno amante stato la cagione dell’esser tuo; il quale, per potere eziandio la notte godere il suo disiderio, fu di te il primiero inventore. Sentendosi adunque Amore inceso in quella guisa, subito si rizzò; e per diffalta della manifestata fede, spiegate le ale, incontanente volandosene, si volse tor dagli occhi e dalle mani della infelicissima moglie. Ma ella, come più tosto il vide muovere, preseli con ambe le mani la destra gamba, e stretta tenendola, così pendendo per l’aere il seguitò, sinchè stracca, non potendo più stringere le mani, se ne cascò per terra: nè la volendo però l’amante Iddio, mentre ch’ella così gia-