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168 dell'asino d'oro

grande scandolo, e faccici fare qualche villania. Egli non ha guari che questo gentil drudo, subito che egli ebbe veduto una giovane dabbene, gittata via la soma ch’e’ portava, e’ se le cacciò addosso così piacevolmente, che egli la rinvoltò tutta per quel fango, e in presenza di chiunque passava si sforzò di farle di quelle cose che io mi vergogno a raccontarle: e se non che, per lo gran gridare che faceva la donna, e’ vi corsero alcuni viandanti ad aiutarla, la poveretta avrebbe fatto male i fatti suoi. E mescolando con queste bugie infinite altre non vere parole, le quali più aggravassero il mio vergognoso silenzio, accese grandemente l’animo di quei pastori ne’ danni miei; laonde un di loro disse: E perchè diavol, dunque, non sacrifichiamo noi questo pubblico marito, anzi adultero del comune, e secondo che meritano le sue mostruose nozze prendiamone la vendetta? E voltosi a quel fanciullo: Sai tu quello che tu hai da fare? ammazzalo subito, e dà a mangiare le budella a’ nostri cani, e serba l’altra carne per dar cena agli operai: e acconciando poi la pelle colla cenere, e con quel che bisogna, la porteremo al padrone, al quale agevolmente daremo ad intendere che l’abbiano ammazzato i lupi. Tutto allegro della data sentenzia (e ricordandomi quanto io avessi malfatto a non finirlo, poichè io poltrone cominciai ad ingiuriarlo con quelle coppie di calci), quel mio valente accusatore senza indugio alcuno corse ad arrotare un suo coltello, per dare esecuzione al comandamento di quel pastore; se non che un altro del numero di quei villani, con villana compassione: Veramente, disse, egli è pur un peccato di ammazzare così bello e così buono asino, e per un poco d’erroruzzo di sua lussuria privarsi dell’opera sua e del suo servigio, chè Dio sa il bisogno che noi ne aviamo; dove che noi potremmo col sanarlo trargli il ruzzo del capo, sicchè noi saremmo fuor d’ogni pericolo, e useremmo l’opera sua, ed egli ne divenirebbe più grasso e più grosso che mai. Io ho veduto molti cavalli, non pure asini, che sono infingardi naturalmente, assaltati da un