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Al molto magnifico e nobilissimo Signore


LORENZO PUCCI



Messer Agnolo Firenzuola, il quale, come voi ben sapete, vivendo, fu uno de’ più begli e de’ più arguti ingegni che abbia avuto la città nostra già parecchi anni sono, scrisse di molte e molto belle cose, le quali dopo la sua immatura morte son pervenute in mano di diverse qualità d’uomini. Alcuni ve ne sono stati, che per dilettarsi di cose belle e nuove, giudicando gli scritti del Firenzuola, quel ch’erano in vero, bellissimi e ingegnosissimi, n’hanno avuto quella cura, che de’ loro medesimi: e mossi non so da che spirito, gli hanno tenuti sì cari, che per alcuna maniera di prieghi non si son mai potuti indurre a compiacerne gli amici; altri più cortesi e più gentili, siccome diversi sono i costumi degli uomini, senza aspettare nè prieghi nè richieste, n’hanno liberamente accomodato coloro che n’avevano desiderio, intendendo maggiormente, ch’essi dovevano imprimersi, e mostrarsi alla luce del mondo. Di questi uno è stato messer Girolamo Firenzuola suo fra-