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34 dell'asino d'oro

fatto, e astienti da ogni lussorioso oltraggio della tua ospite; temperati, e onora religiosamente il matrimonial letto del tuo buon Petronio, e piuttosto stimula con ogni sollecitudine quella sua fanticella, perciocch’ella è galantina, e tutta saporitina. Iersera quando tu andavi a dormire, ella ti menò in camera con assai piacevolezze, e assai graziosamente ti mise a letto, e assai amorevolmente ti coperse; e com’ella si partisse malvolentieri, ella il dimostrò col volto, rivoltandosi e fermandosi molte fiate: la qual cosa mi rivoltino i cieli in felice augurio. E dicendo io meco medesimo queste parole, mi accostai a casa, e confermato nella mia opinione, entrai dentro: e per mia buona sorte io non vi trovai nè Petronio nè la moglie, ma la mia cara Lucia sola, la quale preparava un pasticcio a’ suoi signori: il vino era apparecchiato copiosamente, e di più sorti, e già si ti prometteva il naso una vivanda reale. Ella aveva una sua vesticciuola lina tutta bianca, ed erasi cinta così un poco sotto alle mammelle con una cinturetta rossa, e voltava l’intriso per lo mortaio con quelle sue manine biancoline, e insieme col pestello rivolgendo quelle sue membroline; e mandando i fianchi or in qua e ora in là, dimenando così un poco il fil delle rene, si moveva così dolcemente, che tu non avresti voluto veder altro. Le quali cose io rimirando, tutto m’empie’ di maraviglia; e stato così un poco sopra di me, le dissi: Quanto piacevolmente, la mia Lucia, rimeni tu cotesta pentola insieme col camiciotto! oh che saporita vivanda prepari tu! felice e più beato colui, al quale tu permetterai che vi metta un dito solo! Allora ella, che naturalmente era tutta piacevolina e faceta, mi rispose: Partiti, poveretto, lontano quanto più puoi da me, partiti da questo focolare; perciocchè se ’l mio picciol fuoco t’aggiugne, tu abbrucerai dentro, e niun potrà poscia spegnere l’ardor tuo, se non io, la quale so le dolci vivande rimenare dolcemente e nella pentola e nel letto. E detto questo, mi guardò un tratto così sottecchi, e rise. Ed io non-