Pagina:L'asino d'oro.djvu/57

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libro secondo 41

la spada, con due miei famigli me n’andai a casa di Laura. Eravi a quella cena grandissimo numero di convitati, e come in casa di gran donna, il fior della città: vedevansi i letti ricchissimi, e di cedro e d’avorio risplendenti, le cui cortine parte eran di broccato e di velluto, alcun’altre di teletta d’oro, e di finissimi rasi e dommaschi: bicchieri grandi di varie fogge, ma tutti d’un pregio; quello era di vetro ornato di bellissimi segni, quell’altro di cristallo tutto dipinto; molti vi si scorgevan d’argento finissimo, alcuni di forbito oro; parte ve n’aveva d’ambra intagliata maravigliosamente; tutti erano fregiati intorno di preziosissime gioie; sicchè egli ti pareva bere e perle e pietre finissime, e quello che non era possibile: i donzelli erano assai, ed abbigliati riccamente, le vivande molte e benissimo preparate: i garzoncelli con zazzere ricciute e profumate, vestiti con nuove fogge, assai sovente andavano offerendo i preziosi bicchieri di saporoso vino ripieni. Già apparivano i lumi in tavola, e mille allegri ragionamenti erano entrati in campo; già si cianciava e rideva per ognuno, e dicevansi mille facezie; quando Laura voltasi verso di me, disse: Come ti piace la stanza, il mio Agnolo, in questa città nostra? entro alla quale, secondochè a me pare, sono i tempj, i bagni, e gli altri simili edifici così magnifici, che io non mi vergognerò dire che noi avanziamo tutte l’altre città: dell’altre cose che fa mestiero al vivere, noi ne siamo convenevolmente abbondanti: e inoltre e’ ci è una certa libertà oziosa a chi si vuole stare; e a chi piacesse di far faccende, perciocchè e’ c’è frequentemente il commerzio delle genti della Romagna, egli c’è sempre da negoziare; e per li forestieri, e massimamente per quelli che hanno del gentile, egli c’è una certa quiete villereccia, che non si truova in molti luoghi: finalmente ella è un piacevole secesso di tutta Italia. Alle quali parole dissi io, rispondendo: Veramente, Madonna, che tu dici quello che è; perciocchè e’ non mi pare esser mai stato in luogo alcuno dove io abbia conosciuto quel-