Pagina:L'asino d'oro.djvu/63

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libro secondo 47

gio egli desse al buon guardiano la sua mercede: la quale come prima ebbi ricevuta, ella mi disse: Giovane, noi ti ringraziamo sommamente; e in verità, che per questa tua estrema diligenza, noi ti avremo sempre in luogo degli altri famigliari. Ed io che per lo inaspettato guadagno tutto mi stemperava d’allegrezza, abbagliato in quello splendor di que’ ducati, che mi ballavan per mano, risposi: Anzi, la mia padrona, fa stima ch’io sia uno de’ tuoi servi; e facciati pur bisogno dell’opera mia, come ti accorgerai che io ti son sempre per servire fedelissimamente. Appena aveva io finite queste parole, che gli famigliari di casa mi furono intorno alle costole; quello mi percoteva le guance colle pugna, quell’altro mi caricava le spalle colle gomitate, chi mi batteva i fianchi colle palme, altri mi dava de’ calci; molti mi tiravano i capelli, e non mancava chi mi stracciasse la veste; e in guisa del misero Orfeo, tutto fracassato e pieno di sangue fui cacciato di casa. E mentre che io tutto angoscioso per ricrearmi un poco mi stava su una piazza lì vicina, e che ricordatomi, ma troppo tardi, delle inconsiderate mie parole, da me stesso confessava d’essere stato trattato troppo più modestamente che io non meritava; eccoti arrivare il morto che io aveva guardato, il quale, finito tutte le cerimonie secondo il costume di quella città, era menato per li più celebrati luoghi al sotterratorio con una grandissima pompa. Veniva appresso alla bara un vecchio tutto canuto, pieno di lagrime e di angoscia, e spingendo assai sovente ambe le mani verso il morto corpo, con voce stridente, ma da molti sospiri impedita, gridava: Per la vostra fede, i miei cittadini, per la pubblica pietà soccorrete al morto cittadino, o punite severamente l’empio fallo di questa scellerata e impurissima femmina: questa sola, questa, e niuno altro, per compiacere al suo adultero, e mettere le rapaci unghie nella di lui eredità, ha con veneno ammazzato il misero giovinetto, d’una mia sorella desideratissimo figliuolo. Con questi e altri così