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IL PIAZZI A PARIGI. 47

grado ad apparirgli all’intelletto, quasi timida di sopraffarlo con sua luce improvvisa. Era come «un immenso oceano — sono sue parole — dove quanto più inter-

    E per tal modo ho adempito ai comandi vostri. Voi dunque avisatemi (sic), se debba ordinare la suddetta copia, e quanto volete ch’io faccia. M.r Caussin ha letto la vostra dissertazione, ed una vostra lettera, ed ha di voi vantaggiosa opinione. Ride del nostro tesoro Velliano, e dice, egualmente che il P. Dionisio, che gli arabi del secolo X parlavano e scrivevano la lingua araba, e non la maltese. Dice ancora, che presentemente in Mgoco (?), Toger (?), Ietse, ecc., si parla e scrive, come si è parlato e scritto nei tempi passati. Io mi sono sforzato per persuaderli dell’autenticità del nostro codice, ma inutilmente. Io sto bene quanto sii (sic) stato mai, in vita mia. Dimoro in casa di M.r La Lande, ove ho il vantaggio del suo osservatorio, della sua libreria e della sua persona, che ha per me singolare amicizia. Col medesimo erasi stabilito di partire per Londra verso la fine di luglio, ma non essendo riuscito il gran Telescopio di Herschel, sarà differita questa gita sino a primavera; tempo in cui Herschel si lusinga, che i suoi nuovi tentativi renderanno perfetta la sua macchina. Avrà essa 4 ½ piedi di diametro, e 48 piedi di foco. Un Telescopio di questa grandezza supera quanto si è fatto, e quanto speravasi di poter fare. Voi siete vicino al Marchese Bajada. Mi farete dunque la finezza di salutarmelo pel numero ternario e settenario, e dirgli ch’io non mi sono scordato la sua commissione, ma ho persa la carta, in cui stava scritta. In conseguenza, per non isbagliare, voi potrete farvi dire in qual cosa vuole precisamente ch’io lo serva. Venerdì scorso, 13 del corrente, ho avuto il piacere per la prima volta di osservare un eclisse solare, ed osservarlo con tutte quelle cautele e mezzi, che possono render vantaggiosa l’osservazione.