Pagina:L'edera (dramma).djvu/154

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Annesa.

Non ho saputo resistere!.. L’ho sempre amato... senza saperlo!... Amavo persino Gantine, perchè gli rassomigliava... e anche Paulu mi voleva bene... Quando rimase vedovo... un giorno, zio Castigu invitò i suoi amici, e la famiglia dei suoi antichi padroni, a visitare il suo ovile sul monte San Giovanni, presso la tomba del Gigante, di dove si scorge gran tratto del paese... Paulu volle arrampicarsi fin lassù... e io lo seguii... perchè desideravo di veder da lontano il nostro villaggio... A un tratto, posando il piede sopra due pietre vacillanti, ebbi paura e gridai.... Paulu si voltò.... mi stese la mano... e mi fissò stranamente... Quello sguardo insolito m’avviluppò come una fiamma... e mi sembrò che le rocce crollassero sotto i miei piedi; ma Paulu m’aveva afferrato fra le sue braccia... e teneva le sue labbra attaccate alle mie... come non dovessero più separarsene.

Prete Virdis

sbuffa commosso, e scuote il fazzoletto, pcrchè essa non prosegua.


Annesa.

Mi dica, dunque, che cosa devo fare?... Devo accusarmi d’aver ucciso zio Zua?... Lo farò.... Dirò che l’odiavo, e l’ho ucciso.... Ma mi crederanno?


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