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l’edera 219

ragionato sempre come ragioni ora? Ecco, perchè credevi d’essere padrona di te stessa e di far di te quello che volevi: tutto ti sembrava permesso perchè non avevi padrone. Ed ora, ora che ti accorgi d’essere invece schiava di quella che tu chiami la sorte, ora ti lamenti... E non ti accorgi, Anna, non ti accorgi che chi ti guida è Dio...

— Dio! Non lo dica, prete Virdis! Egli non avrebbe voluto la morte del vecchio...

Prete Virdis cominciò a irritarsi e a sbuffare.

— Tu non puoi giudicare i decreti di Dio! Vuol dire che l’ora del vecchio era giunta, e non spetta a noi giudicare la sua sorte. Pensa a te, Anna; la tua ora non è ancora arrivata, e non importa il modo col quale essa arriverà: che tu muoia in un modo o nell’altro non devi preoccupartene. Pensa solo a comparire davanti al Signore con l’anima guarita da ogni male.

— Che devo fare? Sono pronta ad accusarmi, — ella disse con slancio, — e dirò tutto quello che ella vorrà...

— Quello che vorrò io? Che c’entro io? Tu dirai la verità, ripeto; null’altro.

— Ma mi crederanno? — ella ripetè, riassalita dai suoi dubbi. — Non diranno che io sono stata complice soltanto? Io ho sempre fatto male quello che ho fatto, prete Virdis! Non vorrei ancora nuocere a... loro.

Non osava più chiamarli i suoi «benefattori».

Il prete scosse la testa: guardava fuori, con occhi tristi, e pareva dicesse di no ad una persona lontana.