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Le lecteur ne in’en voudra pas de ces citations un pea copieuses peut-ètre, mais qui lui donneront, niicux que bicn d’analyses une idèe du captivant et noble livre que vieni de signor un des meilleurs ècrivaili* feminins de noire lemps et de tou* l« temps.

J. dk MKSTRAL-ComiKKMONT — La Frartiaìtr.

La via del male.

L’ambiente, che serve di sfondo c di contorno a questo gruppo così palpitante e variopinto, è riprodotto dalla Delcdda con insuperabile mite* stria. Quanto v’è di poetico, di maestoso in quella così pittoresca sua isola nativa, è trasfuso in queste pagine con una prosa che mostra piegarsi con una stupenda agilità ad ogni esigenza del pensiero e del sentimento. Chi ama vedere sceneggiato artisticamente uno degli infiniti drammi della verità, saprà ammirare questo volume della Delcdda, così limpido nei suoi fini, così schietto ne’suoi mezzi, e lo riterrà con me uno de’saggi più belli della sua profonda e feconda produzione letteraria.

Carlo Segr& (Fanfulia della Domenica).

Grazia Deledda ha il diritto di occupare il suo posto nel Pantheon delle intelligenze d’eccezione. Se l’opera d’arte, per essere un monumento di genialità che sa resistere al tempo, ai gusti, alle mutate tendenze sociali, ha bisogno d’essere scolpita nel marmo delle verità eterne, tale può dirsi dunque, dopo Elias Portola, anche questo romanzo.

Pietro Benu, i vecchi Noina, Francesco Kosana, Zuanne Alitine, Sabina e principalmente Maria, passano per le pagine di La via del male non come creazioni dell’arte, ma come persone vive: noi le vediamo, le udiamo, siamo dentro l’anima loro. A romanzo finito, la nostra immaginazione ha bisogno di riandare sulle loro vicende, di commentarle; ha bisogno di rintracciare la storia, di seguirla dopo che questa s’è chiusa. Sono esseri che fanno ormai pai te delle nostre conoscenze lontane destinate a non essere da noi rivedute mai più e che tuttavia il nostro pensiero richiama in certe ore di nostalgico raccoglimento. E allora si riaffacciano con quelli i loro luoghi, le loro case, gli oggetti loro, come se noi li avessimo realmente incontrati durante qualche nostro indimenticabile viaggio o vi avessimo vissuto vicini in un’epoca remota della vita nostra.

Non sarebbe così se Grazia Delcdda si fosse profusa in descrizioni minute, in osservazioni speciose, in analisi sottili, in considerazioni prò* lisse Ma ella in poche pennellate dipinge le sue figure con una csatterza, con una freschezza, con una vivacità inimitabili.