Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/339

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malvagio. 311


fr. mauvais, come a it. malvagità rispondono prov. malvestad [da cui forse sp. malvestad], afr. mauvaistrie. Il Diez considerato che il got. presenta un balvavêsei, malizia, malvagità, ne deduce la possibilità dell’esistenza nella stessa lingua d’un agg. balvavesis, a cui sarebbe corrisposto un aat. * balvâsi. Da questo il rom. avrebbo cavato un * balivasi, e quest’ultimo sarebbe stato ridotto dai popoli neol. alla forma di * malvasi per un falso ravvicinamento popolare della sillaba bal a l. mal, raccostamento favorito dall’identità del significato: caso verificatosi non poche altre volte. Un’altra ragione che, secondo me, convalida l’opinione del Diez, è il fatto che nel campo ger. si ritrovano altre voci dello stesso ceppo dell’addotta dal Diez, ed anche più di quella vicine al rom. Così abbiamo ags. balowîso, cattivo, l’as. baluwîso, che conduce a rovina, e più prossimo sia di forma che di senso il mat. * balwahs, e palwas, acuto per nuocere e far male. In se stessi i voc. ger. sin qui esaminati sono composti di aat. balo palo, nuocere, rovinare, e di wesen, essere; sicchè varrebbero precisamente “essere pernicioso, nocente”; significato identico a quello della parola rom. Accanto ad aat. bato palo stanno nd. bale d’ug. sig., as. balu, male, ag. balu bealu, cattivo, pernicioso, balu bealu bealo, rovina, male, malizia. Risalgono a vb. got. balvjan, tormentare, da cui anche balveîns, pena, tormento, anrd. böl, calamità. Cfr. gr. φαύλος, cattivo. Questa parola aat. entra in molti composti che presentano tutti il signif. di “perversità, cattiveria”. Oltre all’etim. del Diez ne sono state proposte parecchie altre. Il Bugge (Rom. IV, 362) mise innanzi un l. * malvatius che sarebbesi svolto da * malvatus, accorciamento di male-levatus, male allevata. Fa difficoltà il senso, che in malvagio è infinitamente più intensivo, e più ancora il fatto che il l. levo-as non vale già “tirare su, educare”, ma “alleggerire”. Inoltre di un tal composto non esiste traccia nè nel l. classico, nè nel bl. Il Gröber partendo da l. vatius, dalle gambe storte, ricor-