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352 nickel — niffa.


Nickel (neolog.), sorta di metallo grigio. Riproduce immediatamente lo sv. nickel kopparnickel, il quale sembra essere affine all’island. koparhnikill, “palla di rame”, a cagione della rotondità di forma che presenta il minerale suddetto. L’isl. hnikill, a detta del Faulmann, procederebbe dal presente del vb. perduto hniccan, avvallarsi, affondarsi (?).

Niffa, niffo, grifo (Pataffio, Dittamondo). Con fr. néfe, prov. néfa, grosso del becco d’un uccello di preda, picard. niflette, narice, limos. niflo, narice, annon. niflete, annasatore, lad. gnif grugno, risale ad un ceppo ger. non perpetuatosi nell’aat. mat. e tm. letterario, ma che ad ogni modo compare nel bt. nef nif, becco, naso, nd. nef d’ug. sig., da anrd. nefâ [gen. pl. nefia, dat. nefium] naso, becco dell’uccello, sv. näf, lungo becco d’alcuni uccelli. Accanto a queste forme colla f ne troviamo molte altre col b: ags. neb, nebb, faccia, bocca, naso, becco dell’uccello, parte di diverse cose sporgente a guisa di becco, Grein 2, 278, Bosworth 172; a ing. neb, becco, faccia, Stratman 363, ing. neb nib, becco, naso, punta; ol. nebb, becco dell’uccello, Kiliaen 412, n. ol. neb, punta, ceffo, becco; basso-ren. nib, becco, genibt, imbeccato (v. Teutonista of Duytschlender van Gherard der Schueren, witgegeven door C. Boonzajer, Leyden 1804, num. 183); m. bt., nebbe nibbe, becco (v. Mittelniederdeutsches Wörterbuch von Karl Schiller und August Lübben, Bremen 1875-80, num. 183); bt. nibbe, becco, naso, nibbeln, mangiare poco o in piccoli bocconcini, rodere ghiottamente, nibeken nibken, tuffare spesso il becco, bere assaggiando, rubare bagattelle: Egilsson 596, Vigfusson 450, Bremisch Wörterbuch 3, 230. Le forme penetrate nel rom. riposano evidentemente sulla prima delle due ger., cioè quella colla f, nef, nif, che essendo propria del bt. fu dunque importata nelle Gallie dai Franchi e in Italia dai Longobardi, due popoli che provenivano precisamente dalla Bassa Germania. Però il Mackel p. 90 so-