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Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/554

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526 tuón — uosa.

versione dei popoli teutonici al Cristianesimo. It. tuffare presenta forma at.; dovette adunque entrare coi Longobardi. Però non incontrasi nel bl. Der.: tuffa-mento-tore; tuff-etto-o-olo.

Tuón, colombo (dial. lomb.). Questo nome ricorre anche nella montagna moden. dove il piccione è chiamato pure tuv tuin. Il Diez lo trae da aat. tûba, donde mat. tûbe toube tm. Taube d’ug. sig. Altre forme ger. sono: as. duva, ol. duive, ing. dove got. duba.

U

Ufo uffo (A), gratuitamente, a spese altrui (Lippi, Minucci). Risp.: mil. a off, comas. a up d’ug. sig.; più lontanamente sp. port. ufano vano, prov. ufana ufanaria ufonesca, vanità. Il Covarruvias crede sia il l. offa focaccia; il Minucci l’abbreviazione di ex ufficio, formula che in certi casi serviva di franchigia per non pagare nulla a certe persone che lavoravano d’ufficio a Firenze. All’incontro il Diez rimena il gruppo rom. a rad. ger. che compare in aat. ubbâ uppa usato avverbialmente nella frase in uppûn vanamente senza costo, e corrispondente quindi a it. a uffo. La consonante f è mostra da got. ufio superfluo. La forma comasca a up che indubbiamente risale a fonte ger. ci è mallevadrice dell’orig. ger. anche di ufo.

Uosa, specie di stivale, sorta di stivale di ferro legata alla gambiera. (Iacop. da Todi, Boccaccio). Con a. sp. huesa, a. port. osa, prov. osa oza, afr. hose, hoese, heuse, fr. heuse stivale gamba, immediatamente risale a bl. hosa, osa calzare schiniere, ricorrente già in Paolo Diacono IV, 23. Altre forme bl. sono: hossa, ossa, houcia usate per lo più in territorio fr. e ing. Matteo Paris nel 1247 adopera heusa e un Concil. di Parigi nel 1212 hosella. A fondamento certissimo del bl. sta ger. hosa [aat. hosa mat. hose, tm. Hose, ags. hosu, anrd. hosa] calzoni, brache. Il mat.