Pagina:L'insegnamento politico-amministrativo.djvu/14

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uopo in due gruppi i corsi di obbligo, in modo forse non troppo felice; oltrechè al diploma amministrativo mancava ogni valor pratico, non esigendosi allora pressochè alcuna condizione per ammissione agli uffici amministrativi.

Il regolamento della facoltà del 1865 ritornava alla laurea unica, oppugnando in massima quel concetto; il quale però non periva del tutto, e dava a quando a quando, se anche in termini più assegnati, qualche sentore di sè, influendo pure da ultimo nei nuovi regolamenti.

Il regolamento del 1875 (Bonghi) indicava infatti alcuni corsi complementari di carattere politico-amministrativo, che avrebbero potuto introdursi ad alcune delle principali Università. Le facoltà di giurisprudenza, di tal modo arricchite, avrebbero assunto il nome (tutt’altro che nuovo, come or ora accennava) di giuridico-politiche. Un decreto reale avrebbe determinato il valore del rispettivo diploma.

Si mirava con quest’ultima disposizione a conseguire un accordo fra le varie amministrazioni circa le condizioni ed il modo dei rispettivi esami di carriera; ed anzi era stato dato incarico di studiare la materia ad un’apposita Commissione, che ho avuto io stesso l’onore di presiedere, dove i singoli Ministeri si trovavano rappresentati; e non v’ha dubbio che questo sarebbe stato il mezzo pratico più sicuro per dar efficacia alla nuova istituzione. La crisi politica bentosto sopravvenuta attraversò il concetto e il lavoro.

Quei corsi però, e con essi la parte scientifica del concetto, furono mantenuti anche nell’ultimo regolamento, che è del 1876 (Coppino); mentre nulla disponevasi pel rimanente.