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l'ombra del passato 195


Adone parlò della cestaja, e disse che aspettava l’arrivo della marchesa per domandarle aiuto.

— Ajuto per morire? — chiese il giovine: e la sua voce era beffarda e triste.

— Tutti aspettano la marchesa! — disse Pigoss, sempre malizioso. — Tutti i palandroni, tutti i disperati l’aspettano. Anche il mugnajo, che s’è rotto un braccio, l’aspetta! Aspettatela pure, aspettatela!..

— Giacchè non hanno altro da aspettare! — gridò Davide con uno dei suoi antichi scatti. — Aspettate! Aspettate!

La tanto aspettata marchesa giunse, in settembre. Questa volta Adone non vice arrivare la grande carrozza nera tirata dai cavalli color legno di noce. Egli era costretto a passare buona parte della notte nella melonaja, in tondo ai campi di Tognina, in compagnia di un vecchio cane acquistato per pochi soldi da un ortolano amico dei gemelli Pirloccia. Ai suoi tempi Turco era stato un buon cane di guardia, grosso, forte, all’occorrenza feroce: ora, vecchio, sdentato, quasi cieco, procurava tuttavia di compiere coscienziosamente il suo dovere. Abbajava anche quando non c’era bisogno! Abbajava troppo, contro esseri invisibili, contro i suoi stessi padroni. Forse si accorgeva che questi non lo amavano e anch’esso non li amava.