Vai al contenuto

Pagina:L'ombra del passato.djvu/352

Da Wikisource.
348 l'ombra del passato

passo di distanza. Ella rideva ancora, e sembrava molto bella.

Egli diceva a sè stesso:

— È questa la sfinge che io ho desiderato di sentir parlare? Se fosse stata meno bambina l’avrei creduta un po’ sciocca. — E si domandò che cosa avrebbe fatto Maddalena s’egli l’avesse abbracciata. Una tentazione perversa lo investiva, come un’onda di nebbia improvvisa, offuscandogli la ragione. Maddalena gli pareva una bambina annoiata, pronta a tutte le avventure. Ella era davanti a lui: egli non aveva che a stendere le braccia... Ma non potè. La guardò, solamente, con occhi mutati, tragico in viso. Ed ella corrispse subito a questo sguardo che pareva di odio: ma gli occhi di lei, anch’essi mutati, erano dolci, profondi, ardenti. Allora d’un tratto, egli sentì la tentazione cambiarsi in desiderio. Ma i compagni s’avvicinavano.

Da quel momento egli fu colto da una specie di ossessione. Era ebbrezza? Era dolore? Era l’una, era l’altro: una paura, un desiderio di cose ignote.

Come il primo e l’ultimo degli amanti, egli desiderò di trovarsi completamente solo con lei all’ombra amica del bosco; e nello stesso tempo fu contento per l’arrivo dei compagni.