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382 l'ombra del passato


— Ah, ecco, ora capisco! — disse ingenuamente la zia Elena.

Anche Adone capiva, ma taceva, ascoltando avidamente.

— Sì, — ripeteva la sarta. — Se lo vecchia muore, la ragazza diventa padrona di tutto e sposa certamente il suo ragazzo. La Signora Maria ha interesse a favorirla: così po rimane sempre con lei.

— Ora capisco! Ma se la marchesa non muore? Può campare altri dieci anni, anche!

— Noè è campato novecento anni, e negli ultimi cento, almeno, doveva essere paralitico, ribattè la sarta con ironia. — Ma non capite che se lei non muore la ragazza continua ad aver relazione segreta col suo ragazzo: e forse si divertirà più così! Un giorno o l’altro poi lo sposerà, se Dio vuole.

— Ma... ma sarà poi vera questa storia?

Carissima, dimenticandosi che poco prima aveva soltanto supposto la cosa, aggiungeva esaltandosi:

— Oh, proprio vero, veh! La ragazza è cotta cotta cotta. Si vede! Non si regge in piedi. È pallida, bruciata. Quest’oggi è venuta giù, per indicarmi come dovevo orlare un tappeto, e io le dissi se le piaceva star qui, ora che comincia il freddo. Mi disse: oh, no! Fino a tutto novembre ci starò volentieri, sebbene mi senta poco bene.

Una sera poi ella disse d’aver veduto Maddalena andare in casa del prevosto. Poi aggiunse di averla veduta uscire a passeggio.