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l'ombra del passato 383


— Esce tutti i giorni verso le quattro. Spesso va dalla signora Marina, a quell’ora. Va e ritorna sola, senza cappello.

La signora Marina era la sorella del prevosto, una vecchia signora caritatevole, dalla quale anche Adone e la sua famiglia avevano ricevuto dei benefizi.

Egli andava qualche volta a trovarla, quando sapeva che il prevosto non era in casa. Quanto il vecchio prete era rozzo altrettanto la signora Marina era bonaria e prudente. Forse ella posava alquanto: le sue parole parevano studiate; grassa, pallida, vestita alla moda del cinquanta, ella aveva l’aspetto e i modi d’una vecchia duchessa. E raccontava sempre d’un suo viaggio a Vienna, al tempo dei tedeschi. Adone l’ascoltava volentieri, e aveva l’impressione di trovarsi davanti a una figura d’altri tempi. Ed ora s’immaginava che Maddalena, triste e annoiata nella sua vasta casa, andasse dalla signora Marina per distrarsi.

E capiva che Carissima gl’indicava un mezzo per incontrarsi con Maddalena: ma anche con sè stesso fingeva di non capire.

Finito di cucire i tappeti, la sarta disse che le davano altro lavoro.

Fece delle sottovesti di lana per la signora Maria; poi disse che aggiustava una vestaglia di Maddalena. E questa, al solito, s’era degnata di conversare con lei, lamentandosi di forti dolori di testa.

— È pallida, sciupata; dev’essere molto infelice, — diceva Carissima; e per poco non aggiungeva