Pagina:L'ombra del passato.djvu/406

Da Wikisource.
402 l'ombra del passato

in mezzo ad un prato, in una sera di giugno. E un tremito di passione lo scosse, ma non in modo da fargli dimenticare la rabbia e l’angoscia che lo avevano spinto a baciar Maddalena.

La profezia si avverava: l’ombra era sempre davanti a lui, in mezzo a loro.

Egli però si ostinava. Baciò Maddalena con maggior impeto, cercando sulle labbra di lei ciò che nulla, nulla al mondo poteva offrirgli: l’oblio; ma pronunziò parole insensate che tradirono la sua disperazione.

— Tu sola... Tu sola! Tu sola mi hai fatto del bene. Io però ti faccio del male... Sono colpevole, ma ti amo... Ma tu mi perdonerai; non è vero che mi perdonerai? Dimmelo... Dimmelo... — E lagrime di dolore caddero dagli occhi suoi, sul viso di lei, come goccie di veleno.

Ella si staccò da lui, come respinta dal soffio di passione angosciosa che lo agitava.

— Ma perchè piange? — gli domandò, stringendo a sua volta le mani con atto disperato. E non gli diede del tu. Neppure un bacio d’amore poteva unirli.

Egli le riprese una mano e se la portò agli occhi.

Ma la piccola mano era diventata fredda, morta.