Pagina:LVII Ricette d'un libro di cucina, 1890.djvu/12

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II.


S

e vuoli fare torta unganesca per xij persone, togli uno cappone bene grasso, e togli uno lombo di porco bene, e togli due cipolle grosse, bene capitute, e togli meça libra di spetie dolci fini, e togli tre libre di sugnaccio frescho, sança sale; e togli tanta farina che sia tre pani, la miglore che ssi puote avere. Togli il cappone bene lavato, e fanne morsellini, come dado, delle polpe; e del lombo morselli come delle polpe; e delle due cipolle similemente fae morselli: e queste cose metti a sofrigere in sugnaccio fresco, quantità, e delle dette spetie dolci e çafferano assai, e quantitade di sale. E quando è sofritto una grande dotta, mettivi uno bicchiere d’acqua che si cuoca con essa a conpimento. Togli la farina, e intridi con acqua fredda, insalata con un poco di salina, e menala quanto puoi; e togli uno testo di rame bene stagnato, e ugnilo bene con questo lardo frescho che tu ài; e togli la pasta, e dividila e sotiglala col cannello l’una metà sottile: e siate due a tirare. E ugni a foglo a foglo con lardo, e fae in sino a xx o xviij fogli; e poi tolgli questo battuto del cappone, e di queste cose fae uno suolo in su questa metade, e poni altretante fogle sopra fogle sopra questo suolo, e bene inafiato ciascuno per sé di lardo. E fa’ una crosta di sopra per sé di lardo guardia. Questa torta vuole poco fuoco di sotto e piú di sopra: per piú persone o per meno, simiglante mente togli le cose.


III.


S

e vuoli fare torta d’ormania per xij persone, togli sei pollastri e iiij casci freschi o passi, e xij huova, e xxx datteri, e una libra d’uve passe, e una libra d’avosine; e meça oncia di cennamo intero, e meça oncia di gengiove, e meço quarro di garofani, e due once di pignocchi mondi, e quatro once di spetie dolci bene gialle. Togli questi pollastri ben lavati e svenbrati, e mettigli a sofrigere in lardo strutto assai e bene colato. E la prima cosa che tu metti co’ pollastri sia spetie dolci. Togli il cascio frescho che tu ài, e fanne raviuoli quanti n’escono, e lesagli in acqua; e quando sono cotti, polvereçagli di spetie fini. E quando i polli sono sofritti una gran dotta, mettivi uno grande bicchiere d’acqua. E quando è presso che cotto, mettivi uno cascio stritolato, e viij tuorla d’uova,