Pagina:La Donna e i suoi rapporti sociali.djvu/218

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lamento nazionale, ba già compreso questo articolo fra quelli, ch’esser debbono oggetto di riforma.

Se la pubblica opinione è il movente di questa riforma, lodiamo altamente il suo tatto politico dei tempi: se è il sentimento di giustizia, lo lodiamo ancora più. Si ricordi tuttavia il Parlamento italiano, che queste anticaglie barbariche, ed altre ancora, disparvero già da tempo dai codici delle nazioni, che dall’Italia ricevettero la civiltà; e faccia però, che più d’una provincia nel bel paese ripensando alle teutoniche istituzioni non le rimpianga!

Ma procediamo innanzi nell’esame delle condizioni della donna maggiore.

Riguardo alla tutela vi sono titoli di dispensa, titoli di rimozione, titoli d’esclusione.

Va senza dire, che i titoli di dispensa, per l’uomo sono gloriosi. Essi sono, od un privilegio annesso alle regie onorificenze, od un’impossibilità prodotta dalle grandi cariche dello Stato. Per la donna non è questione di tutto ciò, dappoichè l’uomo nel suo ingenuo egoismo, e nella beata convinzione della sua esclusiva eccellenza, non decreta che a sè stesso titoli e cariche; per cui la cosa è a riguardo di lei assai più semplificata.

Il titolo di dispensa per la donna è il suo semplice rifiuto. Notate, che in questo caso non può essere che la madre od una ascendente.

Il titolo di rimozione è un nuovo matrimonio, come quello che è sempre destinato a colpir di paralisi la sua vita morale.

Il titolo d’esclusione in regola generale è per la donna, l’essere donna.

La donna adunque, anche maggiore, è appena riputata capace d’amministrarsi; benchè nel caso di certi atti legali, che la riguardano tutta sola, come a mo’ d’esempio l'atto di donazione fra i