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libro secondo 117

1008Ch’esso muti in marmoreo il suo colore.
Se di vario color fossero tinti
I semi ch’al mar dànno un nitor puro,
1011Come da forme e da figure varie
Spesso un quadrato e una figura formasi,
Converría, come noi forme diverse
1014Nel quadrato scovriam, così ne’ flutti
Del mare e in che che sia di candor puro
Scovrir colori assai tra lor difformi.
1017Oltre a ciò, le dissimili figure
Non possono impedire e ostar per nulla
Che si formi da lor quadrato un tutto;
1020Ma i color’ varj de le cose tolgono
Ch’una d’un sol color tutta diventi.
     La ragion poi, che ad assegnar colori
1023A’ semi de le cose induce e alletta,
Cade da sè, chè non dal bianco il bianco,
Nè ciò che nero appar si crea dal nero,
1026Ma da varj colori. Ond’è più agevole
Che da semi incolori il bianco nasca,
Che dal nero o d’avverso altro colore.
     1029Già che, in oltre, i colori esser non ponno
Senza la luce, e de le cose i semi
Ne la luce non son, concluder puossi,
1032Che vel questi non han di alcun colore;
E qual colore in ver ne l’ombre cieche
Esser potría, se ne la stessa luce