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122 la natura

Ordine posti, a cui sian misti i semi,
E che moti fra sè diano e ricevano?
     1143Or, ch’è mai ciò che ti commove e scote
L’animo, e il forza ad elevar cotante
Difficoltà, sì che non creda come
1146Una sensibil creatura possa
Da insensibili semi esser prodotta?
La terra, i sassi, i legni in ver non ponno
1149Dar vital senso, ben che in un commisti.
Però qui giova ricordar, che punto
Io dir non vo’, che da qualunque seme,
1152Onde a pieno si crean tutte le cose,
Nasca il senso ad un tratto e quel che sente;
Ma che assai cale in pria quanto minuti
1155Siano i germi, onde fatto è quel che sente,
E di che forme sian dotati, e infine
Quali abbian positure, ordini e moti.
1158Nulla noi non vediam di tali eventi
Ne le glebe e ne’ legni, e pur, se questi
Son per le piogge, a così dir, già marci,
1161Un brulichío di vermini producono,
Perchè, da’ loro antichi ordini smossi
Per novello accidente, i corpi primi
1164Si combinan così, che gli animali
Devono generar. Quindi chi stima,
Che quanto ha senso generar si possa
1167Da sensibili semi al senso avvezzi,