Pagina:La Natura.djvu/127

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libro secondo 127

Che parla, ride e sa, dee di principj
1275Che fan le stesse cose esser formato.
Or se questi vediamo esser delirj
E frenesie; se ridere si puote,
1278Senz’esser fatti di ridenti semi,
E saper le cagioni e in dotte voci
Esporle, senza provenir da dotti
1281E facondi principj, e perchè mai
Ciò che vediam ch’à senso, esser composto
Non può di semi d’ogni senso privi?
     1284Tutti insomma noi siam nati dal cielo,
Padre a tutti egli sol, di cui le gocce
Del molle umore ricevendo in seno
1287Genitrice benefica la terra,
Nitide biade partorisce e lieti
Alberi e l’uman genere e le specie
1290Tutte produce de le fiere, i paschi
Somministrando, perchè possan tutti
Pascere i corpi, trar la dolce vita,
1293La prole propagare; onde materno
Nome da noi meritamente ottiene.
A vicenda così ritorna in terra
1296Quel che fu de la terra, e quel che mosse
Da le plaghe de l’etra, alto sorgendo,
Su ne’ templi del ciel trova ricetto.
1299Nè la morte così strugge le cose
Che i semi annulli, ma i lor gruppi dissipa,