Pagina:La Natura.djvu/139

Da Wikisource.


A R G O M E N T O


Apostrofe ad Epicuro. — Impassibilità degli Dei. — Gli uomini temono troppo la morte. — L’animo e l’anima sono congiunti. — Materialità dell’anima. — Mobilità dell’anima. — L’anima è composta di quattro elementi. — Varietà dell’anima. — Il senso del corpo e il senso dell’anima. — Si confuta Democrito. — Senza il moto dell’anima, il corpo non sentirebbe. — Natività e mortalità dell’anima. — Anima e corpo nascono, crescono e muoiono insieme. — Prosopopea della Natura a chi ama troppo la vita. — Le pene dell’inferno le abbiamo nella vita, in noi stessi. — Il tedio della vita proviene dall’ignorar le leggi della Natura.


e, che in mezzo a cotante ombre potesti

Così splendida face alzar primiero,
3Tutti illustrando de la vita i beni,
O de la Greca gente alto decoro,
Te seguo, e il piè su l’orme tue già pongo,
6Cupido no di gareggiar, ma solo
Preso d’amor, poi che imitarti io bramo:
Contender può la rondine co ’l cigno?
9Può un caprettin da’ tremuli ginocchi
Un destrier forte pareggiar nel corso?
Tu scovritor di verità, tu padre