Pagina:La Natura.djvu/145

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libro terzo 145

147Le membra, e privo d’ogni senso giace
Il corpo nostro abbandonato e grave,
Pur qualcosa entro a noi s’agita intanto
150Diversamente, e in sè tutti riceve
Del gaudio i moti e d’ogni vana cura.
Or, a ciò che tu ben conoscer possa
153Che l’anima a le membra è pur congiunta,
E l’armonia non può dar sensi al corpo,
Osserva in pria, che, dove pur si perda
156Molta materia, ne le membra spesso
Resta la vita; ed ella stessa invece,
Se pochi semi di calor disperdonsi
159E per la bocca fuor l’aere si esali,
Diserta i polsi immantinente, e tutti
Lascia i muscoli e l’ossa in abbandono;
162Sì che conoscer puoi, che non han pari
Funzïoni le membra, e che egualmente
A regger la salute atte non sono,
165Ma che i semi de l’aere e del calore
Fan che ne’ membri a noi duri la vita.
Dunque nel corpo stesso havvi un calore
168Ed un aere vital, che a l’ora estrema
I nostri moribondi arti abbandona.
Però, già che trovato è, che l’essenza
171De la mente e de l’alma è quasi parte
Del corpo, il nome d’armonia pur lascia
A’ musicanti, o sia che da l’eccelso

10 — Rapisardi: Lucrezio.