Pagina:La Natura.djvu/284

Da Wikisource.
284 la natura

Nè dar l’un l’altro armonïosi impulsi.
591Cominciâr poi le parti a separarsi,
Ad unirsi le simili, a dischiudersi
Il mondo; si distinsero le membra,
594Le vaste parti si ordinâr: la terra
Si divise, cioè, dal ciel sublime;
Tal che con separate acque si aprisse
597A parte il mare, e similmente a parte
Gli eterei fochi separati e puri.
     Però che in pria tutti i terrestri semi,
600Gravi e intricati essendo, ivano al centro,
E insiem prendean le più profonde sedi;
E quanto più tra loro ivan connessi,
603Tanto meglio spremevano quei semi,
Che produrre doveano il mar, le stelle,
La luna, il sole e i muri ampj del mondo:
606Perciò che questi di più tondi e lisci
Semi son fatti e di assai più minuti
Principj che la terra; onde primiero,
609Pe’ radi pori prorompendo, insorse
Fuor da le varie parti de la terra
L’etra ignifero, e assai fochi leggeri
612Seco in alto recò: non altrimenti
Che noi spesso vediam, quando al mattino
Sovra l’erbette, che l’aurora imperla,
615S’arrubinano i raggi aurei del Sole,
Sorger da’ laghi e da’ perenni fiumi