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288 la natura

Li chiama il cibo, ed il desio l’invita
699A pascere pe ’l cielo ignee sostanze.
Ma stabilir ciò che di lor sia certo
In questo mondo non è facil cosa:
702Ciò ch’esser può, ciò che pe ’l Tutto avviene
Ne’ varj mondi in guisa varia nati
Ciò solo insegno, e seguito ad esporre
705Le tante cause, che pe ’l Tutto immenso
Possano a’ differenti astri dar moto;
De le quali una sola essere è forza
708Quella che de le stelle anima i moti;
Ma qual sia d’esse in modo alcun non deve
Prestabilir chi a passo a passo avanza.]
     711E la terra, perchè possa nel centro
Restar de l’universo, a poco a poco
Scemar di peso e impicciolir conviene,
714Ed un’altra sostanza aver di sotto
Dal suo principio a sè congiunta, unita
Sostanzialmente a quelle aeree parti
717Del mondo, a cui concorporata crebbe.
Non gravita perciò, nè l’aure preme,
Come le membra a l’uom gravi non sono,
720Nè il capo al collo è di peso, nè tutto
Poggiar su’ piè sentiam del corpo il pondo.
Ma ogni altro peso, che di fuor c’è imposto,
723Ben che lieve assai più, spesso ci offende:
Tanto ogni cosa a qual si appoggi importa,