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298 la natura

966Che a l’una o a l’altra opinïon sta contro,
O ragione vi sia, per cui più tosto
L’una che l’altra abbracciar fossi ardito.
969Perchè non possa infin sempre una nuova
Luna crearsi con un ordin certo
Di forme e regolare ordin di fasi,
972E perire ogni dì quella ch’è nata,
E ne la parte sua, nel loco istesso
Sorgerne un’altra e riparar la prima,
975Con ragioni affermar, provar con detti
Facil non è, quando tant’altre cose
Ponno con ordin certo esser prodotte.
978In compagnia d’april Venere riede;
Zefiro, alato messagger d’aprile,
Ne precorre il venir; Flora la madre
981Gli vien da presso e tutta a lor davanti,
Sparge di fiori e semina la via
Di bei colori e di fragranze elette;
984Prende poscia l’estate arida il loco,
E compagni di lei la polverosa
Cerere e i fiati degli etesj venti;
987Poi s’avanza l’autunno, ed Evio Bacco
Move i passi con lui; seguono quindi
I varj venti e le procelle e l’alto
990Risonante volturno ed austro carico
Di fulmini; la bruma alfin ci reca
Le nevi e il pigro gel; s’inoltra il verno