Pagina:La Natura.djvu/301

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libro quinto 301

1047E sparser senza freno a l’aure i rami.
Qual si forman da pria su per le membra
De’ quadrupedi e il corpo de’ pennuti
1050Peli, setole e piume, erse in tal guisa
Da pria la nova terra erbe e virgulti;
Creò di poi le razze de’ mortali
1053Numerose, in più modi e in varia forma:
Poi che dal ciel piovute esser non ponno
Creature animali, o da le salse
1056Lacune escite mai razze terrestri:
Indi la terra a buon diritto il nome
Di madre s’acquistò, già che le cose
1059Tutte quante da lei sono prodotte.
E se molti animali in su la terra
Vivono tuttavia, che da le piogge
1062Son generati e dal calor del Sole,
Meraviglia non è, se, da la nova
Terra e da l’etra alimentati, allora
1065Venuti sian più numerosi e grandi.
     Le specie de’ pennuti, i varj augelli
Pria sgusciavan da l’ovo in primavera,
1068Come ora le cicade al tempo estivo
Depongon da per sè le tenui spoglie,
Cibo e vita cercando. A le mortali
1071Schiatte umane in più lochi origin diede
La terra allor: però che, molto i campi
D’umido e di calor soperchio avendo,