Pagina:La Natura.djvu/383

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libro sesto 381

E al tatto ed al sapor l’acqua fan calda.
Quando poi sorge il Sole e la contratta
1167Terra disnoda e co ’l calor crescente
La rarefà, del foco i germi primi
Tornan di nuovo a le lor sedi antiche,
1170E ogni calor de l’acqua si ritira
Entro la terra. Per tal causa il fonte
Ne la luce del dì freddo diviene.
1173Agitato oltre ciò da’ rai del Sole
È il liquido de l’acque e rarefatto
Per tremulo vapor durante il giorno:
1176Quindi avvien che depone i semi tutti
Del calore ch’à in sè, qual presso a poco
Il gelo che contien lascia talora
1179Ed i nodi del ghiaccio allenta e scioglie.
     V’è pure un freddo fonte, a cui di sopra
Foco prende d’un tratto e fiamme vibra
1182La stoppa che vi poni, e in simil guisa
Vi s’alluma una teda e in mezzo a l’onde
Brilla nuotando ove la spinga il vento.
1185Perchè appunto ne l’acqua assai vi sono
Principj di calor; molt’ignei corpi
Devono, traversando il fonte intero,
1188Sorger dal fondo de la stessa terra,
Esalar fuori e uscire a l’aure a un tempo:
Non cotanti però che possa il fonte
1191Divenir caldo, perocchè una forza