Pagina:La Natura.djvu/391

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libro sesto 389

Sottilmente del ferro a le più piccole
Parti, a traverso i pori suoi frequenti,
1383Lo spinge e incalza, come vela il vento.
Tutte le cose infin dènno in sè stesse
Qualc’aere aver, già ch’àn poroso il corpo,
1386E l’aere in giro in lor contatto è posto.
Quest’aere dunque, il qual si giace occulto
Ne l’intimo del ferro, è ognor battuto
1389Da sollecito moto, onde l’anello
Sferza fuor d’alcun dubbio, e dentro il move,
S’intende, verso là dove già prima
1392Questo precipitava, entro a quel vuoto
Spazio, vèr cui tutti i suoi slanci e’ prese.
     Avvien pure talor, che la sostanza
1395Del ferro da tal pietra anche si scosti,
E fuggirla e seguirla usi a vicenda.
Saltellar pure samotracj anelli,
1398E infurïare al tempo stesso ho visto
Minuzzoli di ferro entro a profondi
Vasi di rame, a cui stava di sotto
1401La magnetica pietra: a tal da questa
Sembra che il ferro ami fuggir. Cotanta
Per lo rame interposto in fra di loro
1404Discordia nasce; perchè, a punto, dove
La corrente del rame a l’altre innanzi
Le aperte vie del ferro occupa e chiude,
1407La corrente del sasso a lei vien dopo,