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390 la natura

Tutti trova del ferro i pori ingombri,
Nè ha più, qual prima, onde traversi e varchi:
1410A urtar quindi è costretta e dar di cozzo
Contro a’ ferrei tessuti co ’l suo flutto;
In tal guisa da sè respinge ed agita
1413Pe ’l rame ciò che senza questo assorbe.
     Lascia qui d’ammirar, che la corrente
Di questa pietra atta non sia del pari
1416A movere altri corpi: alcuni infatti
Pe ’l proprio peso, come l’òr, stan fermi,
E alcuni, perchè il corpo han così raro
1419Che la corrente li traversa intatta,
Non ponno in guisa alcuna essere smossi,
Fra cui par che possiam mettere il legno.
1422Quando il ferro però, posto nel mezzo,
Taluni in sè di rame atomi accoglie,
Succede allor, che la magnesia pietra
1425Con la corrente sua moto gl’imprima.
Nè queste cose pur son discrepanti
Da l’altre sì, che di siffatta specie
1428Scarso numero io n’abbia, e su le dita
Possa quelle contar che l’una a l’altra
Son fra di lor singolarmente acconce.
1431Tu vedi in pria, che con la calce sola
Si cementan le pietre; e sol si attacca
Co ’l glutine bovino il legno in guisa,
1434Che per suo vizio natural più spesso