Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/15

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glia dieci; questa togliendosi dai limiti di Pogno, il quale con Prero e Berzonno fu unito alla Riviera inferiore nel 1470 dal Vescovo Giovanni Arcimboldo, sino al torrente Quarna sui confini territoriali di Brolo e Cireggio, è di miglia otto. Or dunque i ridenti colli ed i selvosi monti, che si specchiano nel lago, e che costituiscono la Riviera superiore, sono il principio da settentrione della Provincia di Novara: i monti orientali di questo luogo si stendono fino a quel seno del Lago maggiore o Verbano, in cui sbocca il fiume Toce; ma la Riviera non travalica quel rivo detto del confine: la sommità dei monti stessi la divide dal Vergante, che appartiene alla provincia di Pallanza: i monti occidentali facendosi ognora più eminenti, aspri ed orridi, la dividono dalla Valsesia, e vanno poi a raggiungere la catena delle alpi pennine, ove il monte Rosa innalza coperti di perpetuo ghiaccio i suoi gioghi. Andando poi verso Omegna i confini delle ultime nostre comunità di Nonio e Brolo trovansi tratto tratto segnati sui monti da termini di sasso. Giace la Riviera sotto il xlv grado di latitudine, e xxxiv di longitudine del polo: le acque del suo lago stanno secondo le operazioni barometriche eseguite nel 1851 dall’ingegnere Cav. Negretti sopra il livello del mare in altezza di metri 282, superiori perciò al Verbano ed al lago di Como di circa 80 metri: da questo la felicità salubre dell’aria, e la mitezza del clima, che molti invita a qui villeggiare.

V. ORTA, borgo assai bello e capoluogo del mandamento, si distende alle falde di un promontorio peninsulare, la cui sommità riesce sollazzevole e veneranda insieme pei boscherecci passeggi, e per le sacre rappresentazioni della vita dell’Assisiate. Comprendonsi nel mandamento d’Orta e ne sono dipendenti i Comuni dell’orientale ed occidentale Riviera, cioè Ameno, Armeno, Coiro, Miasino, Pettenasco, Pella, Boletto. Artò, Arola, Cesara e Nonio. Gli antichi rogiti fatti in Orta anche prima dell’anno 900 dicono: actum in mercato Stagni, ubi dicitur Horta. Qui il mercato dello Stagno vuolsi intendere per la piazza sulla ripa del lago. Di Orta si ha menzione nell’instromento del 950 riferito da Gerolamo Biffi nel suo opuscolo Nobilitas Vicecomitum pag. 42, ove un testimonio è di questa terra, Ottone I imperatore nel 962 la denominò Villa nel suo diploma