Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/16

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che ivi segnò per i Canonici dell’Isola di S. Giulio. Il suo mercato, sempre popolarissimo e cosi ridente e bello ne’ tempi estivi ed autunnali, rimonta ad un’epoca assai antica: questo si teneva fino dall’anno 1228, facendosi di esso menzione in una sentenza del Castellano di Riviera Bonifacio Tornielli pronunziata in quel tempo1. Non credo però che fosse dai Riveresi assai frequentato prima del 1311, quando per comando dell’ imperatore Enrico VI o VII dovettero tutti i Municipii abbattere i fortilizii e le barriere murate ond’erano ricinti: allora fu ampliata la piazza per l’atterramento delle fortificazioni verso il lago, ed abbellita colla piantagione di quegli olmi, i quali dopo più di quattro secoli di esistenza finirono per essere da noi sradicati. Nel 1312 aprivasi nel giorno di mercoledì, e convenivano tutti i terrieri all’intorno, come raccogliesi dall’instromento 6 settembre 1312, rogato dal Dottore Nìcolao Borrino milanese: gli Statuti di Riviera lo ricordano nel 1343. Chiunque poi si faccia a guardare questo borgo dall’opposta sponda del lago, e vegga le sue abitazioni ed i suoi giardini elevarsi sulle gran moli gettate nell’acqua, e gremire di case lungo tratto dì quella sponda non temendo l’urto dei flutti, potrà ben dire che Orta è sorta regina fra noi, e che invano il Cusio muoverebbe lamenti di essere stato da lei circoscritto. Per un’ampia

  1. Questo antico documento con altri molti esistenti già nell’Archivio della Collegiata dell’Isola, i quali furono veduti dal Cotta nella rubrica Capsa Hortæ, ora trovansi nell’Archivio di Brera in Milano, stati colà trasportati per ordine del governo Napoleonico, o del cessato Regno d’Italia, con tutte le carte antiche dei corpi ecclesiastici soppressi. Qui ne vidi uno del 14 Aprile 1247, indizione VII, ove è conceduta dai Canonici dell’Isola capitolarmente radunati nel coro della loro Chiesa a Berta vedova di Adamo Burella di Borgomanero qual madre e e tutrice di Rambutino la facoltà di poter investire Guidoto de Roba notajo di Borgomanero e suoi eredi di un molino con roggia e chiusa situato nel territorio di Cureggio ove dicesi in Plora, con 1’obbligo però ad esso Guidoto e suoi eredi ingiunto di pagare al Capitolo annue moggia (sacchi) due di segale alla misura della pila esistente nella Chiesa di S. Giulio, e condurli a sue speso nel granajo del Capitolo. Rogat, Guglielmo notajo del sacro Palazzo.