Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/24

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estensione territoriale diventa arche maggiore per determinare il prodotto della coltivazione. Furono già da alcuni anni somministrate dai Comuni alcune nozioni alla Commissione di statistici; ma a chi conosce i luoghi , e a chi le esamina partitamente cadono per necessità di mano, tanto son esse infondate, arbitrarie e contraddittorie. Possiamo perciò discorrere sommariamente dei principali prodotti. La bachi-coltura ebbe in questi ultimi tempi tanto nella superiore, quanto nella inferiore Riviera un notevole incremento, essendosi i coloni accomodati a guardare di buon occhio fra i vigneti le filiere dei gelsi allettati dal guadagno di un pronto raccolto. E lamentevole caso che o per infezione della semente, o per malignità dell'atmosfera sieno da qualche anno frodati delle loro fatiche. Questa produzione, estendendola ad una cifra non solo probabile ma possibile sulla media di un discreto raccolto, importerebbe la quantità di rubbi 2000 circa, i quali valutati a soli L. 30 ogni rubbo, farebbero entrare in Riviera l'egregia somma di L. 60,000. La migliore filanda pei bozzoli fra noi è quella dei Bellosta di Alagna. Le viti si possono dire il miglior ramo di produzione della Riviera orientale. Quanto sono belli a vedersi quei verdeggianti colli tutti coperti dai diffusi tralci, ed imporporati dalle uve, che rendono gli autunnali giorni così giulivi a Corcogno, Vacciago, Orta, Carcegna, Pettenasco e Crabbia! Qui la loro coltivazione è di assai dispendio, dovendosi la vite elevare gran tratto con lunghi e grossi pali, per essere il terreno di sotto ridotto a seminerj, o a prato. In addietro avvitichiandosi i tralci della vite a vive piante che chiamavansi altini, una specie di olmi detti da Columella e da Plinio ugualmente atinia1. Ora non si adoperano più, forse perchè di soverchio ingombro ai raggi del sole, e di troppo dimagramento del terreno. Lo stesso Plinio fa menzione del Novarese coltivatore delle viti, e nota, che sulle forche avvolgevano i tralci, ma soggiunge esserne il vino aspro e immite2. Se a ragione ciò dicesse io non so. Ora però i nostri vini, in ispecie quelli di Carcegna, Pettenasco e

  1. Colum. de arbor cap. 10. — Plin. lib. 16, e. 17.
  2. Plin. lib. 17. cap. 27: Imposit a etiam num patibulis palmites circumpo... Itaque prœter soli vitia, cultura quoque torva fiunt vino.