gli ozii e la tranquillità delle ville al rumoreggiare continuo
delle moltitudini nella capitale; oppure essendo altrove magistrati
o capitani di legioni, tratti da interesse, o dal piacere
dei luoghi dove erano, fissarono quivi la loro dimora, e furono
gli stipiti di illustri famiglie. La nostra Riviera ne conta parecchie,
le quali pensano gli eruditi avere avuto origine dalla
gente romana. Le famiglie Colonna, Sartoria, Pisone, Antonina,
Prepositi, Varrone, Albina, e molte altre enunciate nella nomenclatura
romana, che esistettero ed esistono tuttora fra noi, ci
sono di prova. La famiglia Cotta d’Ameno, la quale fu nobilitata
dal nostro Antiquario ed Isteriografo Lazzaro Agostino,
trae forse la sua origine da quel celebre Lucio Arunculeio Cotta
legato di G. Cesare con Triturio Sabino, i quali nella ribellione
degli Eburni delle Gallie valorosamente combattendo morirono:
da questo può essere disceso anche quel Lucio Cotta,
il quale ai tempi di Marco Aurelio acquistossi grande fama nell’armi
per prudenza e valore. Egli, al dire di Ingramo de’ Curti,
fu forse cristiano, e combattè contro i Marcomanni in quella
valorosa legione, la quale impetrò dal cielo la desiata pioggia,
che spense la sete al romano esercito1. La nobile famiglia
Gemelli d’Ortae ha indubbie prove della sua illustre esistenza
nell’anno 196 dell’era cristiana. Alcune antiche lapidi votive
a Mercurio, ed altre scoperte in Fontaneto, in Mercurago, in Bernago
vicino a Cameri, e in Arsago sul milanese ci mostrano che
Caio Gemellio colla sua moglie Cilonia Seconda, ed i loro figliuoli
Valeriano, Secondo e Valeria dedicarono a Mercurio un’ara il
di 50 maggio dell’anno 196, nel consolato di Destro e di Fosco;
- ↑ Ne’ suoi frammenti storici sopra Vigevano così scrisse il De-Curti: Memoratur adhuc Lucius Cotta nobili genere natus, qui armis precipue sub Murco Aurelio imperatore florebat. Aiunt, cum Christi seclatorem fuisse; nec improbabili ratione, fortiler enim contra Marcomannos militavit in ea Christianorum legione, que imbrem pro romano exercitu jam siti pereuntem mirabili prodigio, e cœlo impetravit, Collæ mostræ celatis, qui cognomento Morandini vocantur, contendunt ab eo Lucio Cotta originem traxisse; quod lamen nullo veteri documento probatum video. Id tantum fama et majorum traditione confirmatur; quæ quidem in antiquis minime respuenda videtur.