Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/8

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quali principii sorto fosse questo piccolo Stato, per quali forze avesse avuto il suo incremento, e come i tardi eventi si richiamassero e si congiungessero a rimotissime cause, deliberai, stimando migliore partito, di rintracciare indietro le più vetuste notizie che possibili fossero a rinvenire, per dare così una forma compiuta all’istorica narrazione, e per rendere più augusti i principii della nostra esistenza. Nè penso dovere riescire a noi un’opera inutile dopo quel tanto, che della Riviera lasciarono scritto il nostro chiarissimo Lazzaro Agostino Cotta di Ameno, ed il sig. Abate Gustavo dei Conti Avogadro di Valdengo; conciossiacchè di quello poche nozioni corografiche ci avanzino stampate (trovandosi gli originali manoscritti ricchi di curiose narrazioni sepolti negli scaffali di una privata biblioteca); e di questo la istoria del Principato di S. Giulio ed Orta sia piuttosto una leggenda dei Vescovi Conti, che una compiuta narrazione delle vicende storiche della Riviera. Ben è vero, che non avendo io nè la erudizione del Cotta, nè la pazienza dell’Avogadro, non giungerò certamente a produrre un’opera da stimarsi migliore della loro: ciò nondimeno supplirò al difetto del primo il quale non proseguì scrivendo in qua del 1717; ed alla povertà istorica del secondo, il quale o non potette, o non volle darci della Riviera più copiose notizie. Da questo pensiero mi si aggiunse forza ed ardire a por mano all’impresa, dalla quale se null’altro