Pagina:La basilica di san giulio orta.djvu/17

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che è segnata nel disegno della sezione trasversale, lasciando completamente libere le finestre.


Tetto e volte. - Ho accennato alla mancanza di volte coprenti la navata maggiore, che doveva invece mostrare apparente il tetto. Mi inducono a pensare in tal modo le seguenti considerazioni. Se fossero esistite volte non sarebbe stato necessario ai decoratori del secolo XVIII di costrurne delle nuove a vela, poichè essi avrebbero potuto semplicemente coprire coi loro stucchi ed affreschi quelle preesistenti, come fecero per la cupola e per la tazza dell’abside maggiore. La mancanza poi di contrafforti esterni ai muri laterali della nave maggiore, mentre tali contrafforti esistono in quelli delle navate minori, mostra come non fosse prevista la costruzione di volte per la nave maggiore. Aggiungasi la piccola distanza intercedente tra la cornice di coronamento dei muri della navata e la sommità dell’apertura delle sue finestre (Fig. 8 e 9) e di quella a croce della facciata, che avrebbe generato la parziale otturazione loro da parte delle volte. Tutt’al più potrebbesi ammettere l’esistenza di un grande arco trasversale1 sostenente il tetto apparente, dando così ragione del prolungarsi dei contrafforti delle navate minori sopra il loro tetto fino al muro della navata maggiore per elidere la spinta di tale arco.

Lo stesso dicasi per la nave trasversa, il cui tetto, prima della costruzione della cupola, doveva essere partito e sostenuto dalle quattro grandi arcate insistenti sul suo incrocio colla navata centrale e portanti la cupola.


  1. L’esistenza di questo arcone trasversale confermerebbe l’assegnazione della navata alla prima metà del secolo XI e forse anche al secolo X trovandosi l’esempio corrispondente nella chiesa di S. Maria Maggiore di Lomello da me studiata, dove però tali arconi oltre a sostenere il tetto, costituiscono il punto di transizione fra il partito del letto apparente e la costruzione della volta a crociera lombarda.