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Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/173

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la capanna dello zio tom



— «Montate qui, Eva — disse Ofelia coraggiosamente. — Ciò che si è fatto una volta dee potersi far nuovamente. La valigia fu chiusa e chiusa a chiave, non vi è che ridire.»

E la valigia, intimidita senza dubbio da un decreto così riciso, cedette; il lucchetto cominciò a cigolare: ella lo serrò a chiave, e la chiave poi fu intascata trionfalmente.

— «Or eccoci pronte. Ov’è vostro padre? Parmi omai tempo di far trasportare questi bagagli. Osservate attentamente se vi fosse fatto di vederlo.»

— «Sì, è laggiù nella stanza degli uomini, e toglie la buccia ad un arancio.»

— «Egli, certo, non sa che siamo presso ad approdare — disse la zia. — Non sarebbe meglio che correste a dirglielo?»

— «Il papà non ha mai fretta — disse Eva; — oltrecchè non siamo ancora giunti allo sbarcatoio. Oh affacciatevi qui, zia. Vedete, quella è la nostra casa, là su quell’altura, in capo a quella contrada.»

Il piroscafo intanto cominciava a mandare un sordo fragore come un mostro affaticato, e s’apriva un passaggio tra i molti battelli ancorati. Eva tutta lieta andava accennando col dito le cupole, i campanili, i varii monumenti per cui riconosceva la sua terra natale.

— «Sì, sì, bellissimi — disse miss Ofelia. — Ma diamine! il battello si arresta. Ov’è vostro padre?»

E frattanto cominciava il solito frastuono che non si disgiunge mai dallo sbarco: domestici che correvano confusamente da tutte le parti; facchini che afferravano sacchi, valigie e scatole; donne che ansiose chiamavano i loro bimbi; e una turba compatta che si precipitava alla tavola per cui s’aveva a discendere.

Miss Ofelia «a guisa di leon quando si posa» si assise sulla valigia di cui aveva trionfato pocanzi; dispose in ordine di battaglia tutti gli oggetti che le appartenevano, e parea pronta a difenderli sino all’estremo.

— «Ch’io prenda la vostra valigia, signora?»

— «Ch’io porti le vostre bagaglie?»

— «Vogliono, le mie signore, ch’io tolga queste scatole?»

Questa pioggia di domande cadeva senza sosta da ogni lato sopra miss Ofelia. La quale standosi ritta come un piuolo, in fiero atteggiamento, brandiva il suo involto d’ombrelle, e rispondeva con tale risolutezza, che era atta a sbigottire un vetturino. E di tempo in tempo volgendosi maravigliata ad Evangelina: «Ma ov’è mai, diceva, ov’è vostro padre? Egli non può esser caduto nell’acqua; tuttavia bisogna ben dire che gli sia incolto qualche sinistro.» E mentre cominciava già a temere seriamente per lui, ecco farsi innanzi Saint-Clare mostrando negli atti e nel passo