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la capanna dello zio tom


     Un giorno che miss Ofelia, per una negligenza inusitata, aveva dimenticata la chiave nel suo cassettone, ebbe a trovare il suo più bel sciallo di crépe della Cina, piegato a foggia di turbante, intorno il capo di Topsy, che atteggiata tragicamente innanzi lo specchio, dava, così camuffata, un saggio de’ suoi talenti drammatici.

— «Topsy! — dicea essa talvolta, mancandole affatto la pazienza, — perchè ti comporti così?»

— «Nol so, signora; credo perchè sono cattiva!»

— «Non potrò far nulla di te, Topsy.»

— «Dovete battermi, signora; la mia antica padrona mi frustava; non lavoro se non mi frustano.»

— «Non voglio batterti, Topsy; tu fai bene quando vuoi; perchè dunque nol fai volentieri?»

— «Perchè solean battermi; credo che ciò mi giovasse.»

Miss Ofelia fece la prova: Topsy urlava terribilmente, piangeva, strepitava, chiedea perdono; ma, di lì a mezz’ora, trovandosi con altri negrotti sulla verenda, si facea beffe del suo castigo.

— «Miss Felia mi ha frustata! i suoi colpi non ucciderebbero un moscherino. Bisognava vedere come il mio antico padrone faceva saltar la carne! bisognava vederlo!»

Topsy si era sempre recate a gloria le sue bindolerie, i suoi traviamenti, perchè forse credea distinguersi con sì tristo espediente.

— «Voi, negrotti — dicea essa talvolta a’ suoi ascoltanti — voi siete tutti peccatori. Ed anche i bianchi son peccatori, a giudizio di miss Felia; ma nessuno ha commesso più scelleraggini di me. Io sono così cattiva che nessuno può starmi a paro. La mia antica padrona non faceva che bestemmiare per colpa mia. Credo che non vi sia al mondo creatura peggiore di me.» E Topsy spiccava un salto, si arrampicava su d’un’alta inferriata, e ben vedevasi che andava superba del suo primato.

Miss Ofelia si occupava seriamente ogni domenica d’insegnare il catechismo a Topsy. La fanciulla era dotata di una rara memoria; recitava correntemente la lezione, e ciò dava animo alla sua istitutrice.

— «Che bene credete voi fare?» disse Saint-Clare.

— «Il catechismo ha sempre migliorato i fanciulli; tutti sogliono impararlo» rispose miss Ofelia.

— «E lo comprendono?» disse Saint-Clare.

— «Subito nol comprendono; ma, fatti adulti, se ne ricordano.»

— «Io non me ne ricordo — rispose Saint-Clare — tuttochè possa affermare che voi me lo abbiate insegnato, quando era fanciullo.»

— «Avevate facilità ad impararlo, Agostino. Sperava molto di voi!» disse miss Ofelia.