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la capanna dello zio tom


Da quel punto, Legree si abbandonò alla crapula più che mai. Non solea più bere con misura, con prudenza, ma all’impazzata e senza freno.

Poco dopo corse voce nei dintorni che egli era infermo, anzi moribondo. L’orgia l’avea condotto a quella malattia spaventevole, che pare anticipar voglia in questa vita i supplizii dell’inferno1. Nessuno può descrivere li orrori che circondavano il suo letto di morte; si contorceva, tremava, parlava di apparizioni che facevano gelare il sangue in coloro che l’udivano; e accanto a lui stava una figura bianca, severa, inesorabile, che dicea sempre: «Vieni! vieni! vieni!»

Per una singolare coincidenza, nella notte stessa in cui quella visione era comparsa a Legrée, la porta di casa si trovò aperta al mattino, ed alcuni negri aveano veduto due figure bianche che scomparvero nel viale che tende alla strada.

Cominciava ad albeggiare, quando Cassy ed Emmelina fecero un po’ di sosta presso un gruppo di alberi, in vicinanza della città.

Cassy vestìa alla foggia delle creole spagnuole signore, — tutta in nero. Un cappellino coperto da un velo spesso, ricamato, le nascondea il volto. Era stato convenuto che, durante la fuga, ella si sarebbe spacciata per una signora creola, ed Emmelina per cameriera di lei.

Educata, fin dall’infanzia, tra le più alte classi sociali, Cassy sapea armonizzare colla parte che rappresentava, il linguaggio, i modi, il contegno; ed avea conservato della sua antica magnifica guardaroba e de’ suoi gioielli quanto bastava per far bella mostra di sè.

Si fermò in un sobborgo della città dove avea veduti bauli in vendita, ne comperò uno assai bello, e pregò il mercante a farlo trasportare ove ella avrebbe indicato. Per tal modo, preceduta da un garzone che portava il baule sopra un carretto, e seguita da Emmelina che portava il sacco da notte, entrò, come donna di riguardo, in una piccola locanda.

La prima persona che ivi, appena giunta, incontrò, fu Giorgio Shelby, che stava seduto, aspettando il prossimo arrivo del piroscafo.

Cassy avea notato, dalla finestruola del granaio, il giovanetto mentre trasportava il corpo di Tom, e veduto, con secreta compiacenza, come avesse trattato Legrée. Mentre di notte tempo errava nel quartiere, in sembianze di fantasma, avea raccolto, dai discorsi dei negri, alcuni particolari dei suoi rapporti con Tom. Quindi sentì accrescersi confidenza quando seppe che stava anch’egli aspettando l’arrivo del piroscafo.

La disinvoltura, i modi di Cassy, e specialmente l’influenza della sua borsa, allontanarono, tra la gente della locanda, ogni sospetto che potesse insorgere a suo riguardo. Non si cerca troppo sottilmente sul conto delle

  1. Il delirium tremens.