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giore intonazione, potrebbero talvolta non essere intesi in mezzo al romore del combattimento, o per cagioni di vento, pioggia o temporale; bisognerebbe in tempo di pace abituare frequentemente la truppa al suono della tromba, aumentando i segnali che abbiamo, delle seguenti indicazioni:

Sdoppiare.
Raddoppiare.
Formare, lo squadrone — avanti e indietro.
Conversione di plotoni — a destra ed a sinistra.
Dietro fronte di plotoni.
Fronte a destra ed a sinistra.
In linea.
In colonna serrata.
Avanti a scaglioni.
Ritirata a scaglioni.
Ritirata a scacchiere.

A sdoppiare, basterebbe un solo segnale, che per uno squadrone spiegato, vorrebbe dire di rompere avanti per plotoni; e se si marciasse per plotoni, indicherebbe che si deve rompere con quattro, e così di seguito con due e con uno, ogni volta che fosse ripetuto.

Volendo raddoppiare, si seguirebbe l’istessa progressione, ugualmente con un solo segnale, per non confondere la mente col troppo moltiplicarne il numero; avvertendo di eseguire sempre questi movimenti a raddoppiata andatura, non successivamente come il regolamento prescrive; ma simultaneamente dalla testa alla coda della colonna, riprendendo poi le distanze.

Ai segnali per le formazioni in linea, in colonna serrata, a scaglioni, o pei cambiamenti di fronte, basterebbe aggiungere una breve variante, comune a tutti, per sapere da qual parte dovesse farsi fronte, e come eseguire il movimento.

Le istesse norme varrebbero pei comandi delle evoluzioni di linea a cui dovrebbero farsi analoghe modificazioni, essendo ivi, più che necessaria la concisione.

Riassumendo pertanto quanto s’è detto su tale argomento, affine di restringere i comandi, indipendentemente dai segnali, e ren-