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derli di necessità più brevi e concisi, bisogna stabilire in principio:

1° Quante volte non sia indicata la guida, debba intendersi sempre a destra;

2° Qualunque truppa che sopra un altra si forma, s’intende che su quella debba prendere l’allineamento senza che occorra comandarlo. Questo principio è particolarmente applicabile ai plotoni, nelle formazioni dello squadrone.

3° Ogni volta che si rompe una linea od una sua frazione, s’intende che il movimento debba incominciare dalla destra, qualora non sia indicato nel comando;

4° Quando lo squadrone di un reggimento, o il reggimento d’una brigata, non sia indicato nel comando generale; il movimento debba sempre farsi sulla destra del primo reggimento o della prima brigata, cioè sul primo squadrone.

5° Nel piegare la linea avanti in colonna serrata, se non si indica l’ala che dev’essere in testa, debba sempre intendersi la destra avanti.

6° Nelle grandi evoluzioni i soli generali di brigata ripetano il comando generale, i colonnelli indichino i movimenti particolari, e gli altri uffiziali superiori non diano comandi, salvo che gli squadroni da essi comandati debbano eseguire qualche mossa speciale.

Ma per tutto questo, è anche necessario che gli uffiziali superiori non istiano tanto a pensarci sopra, prima di dare un comando; prima di capirne lo scopo. Non si è uffiziali di cavalleria se non s’ha prontissima intelligenza, se non si conoscono a fondo le evoluzioni, se sempre non s’è pronti a più che rapida esecuzione. La natura dà l’intelligenza, il valore, l’energia; lo studio, il resto.

Adottando questi principii non si sprecherebbe tempo; più rapida correrebbe l’istruzione e migliori effetti se ne otterrebbero, perchè fuggendo negli esercizi il superfluo, le cose necessarie meglio s’imparano1.


  1. Montecuccoli, Aforismi dell’arte bellica, pag. 442.