Pagina:La desinenza in A.djvu/222

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pelosa di un pipistrello, che dà nel dubbio lucignolo. Clara giace aggruppata sopra un mucchio di paglia, infracidendo con essa... S’assiepa notte su tutto.

Ma, di lì a poco, un barlume. Òdesi il suono del mattutino e una fresc’ àura ci accarezza i capelli. Già la nebbia si solve, e nel freddo chiarore dell’alba appàjono le merlate muraglie di un monastero col campanil di una chiesa diffondente su di esse la feconda sua ombra. Intorno intorno, campagne che si direbbero un cimitero, tanto sono deserte, con tuguri di creta in sfacelo, con piante o marce o essiccate, con pozze di fràcida aqua, e... Oh t’arresta! Nel verde cupo dell’erba, che suda fame e terzane, spicca bianchissimo — fra un bulicar di formiche — il nudo corpo di un bimbo, appena nato, appena morto.

E l'albore ingiallisce e scatta il sole scintille dalle vetrate del monastero. Si fa sì viva la luce, che gli occhi non pônno durarci più aperti e che i miei... io li apro.

Tròvomi a letto, in pien giorno.

Fugò la luce monasteri e conventi.