Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/136

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— Che fate ora? chiese Notis dopo qualche istante di silenzio.

— Faccio arrestare Fathma e condurre sotto buona scorta a Chartum.

— Ma Abd-el-Kerim la seguirà, innamorato come è, e potrebbe corrompere la scorta e liberare la prigioniera.

— Lo so, ma Abd-el-Kerim lo terrò al campo.

— Ho anzi qui una lettera del governatore di Chartum, il quale vi impone di condurre con voi Abd-el-Kerim ricorrendo, qualora vi fosse bisogno, alla forza.

— Come mai al governatore saltò in capo di obbligarmi a fare questo? chiese Dhafar, leggendo la seconda lettera che il greco aveva levata dalla saccoccia.

— L’ignoro, ma probabilmente deve esserci il suo perchè.

Dhafar guardò fissamente Notis e scosse il capo.

— A chi affiderete il comando della scorta? incalzò il tenente.

— Ad uno dei miei aiutanti di campo.

— E perchè no a me?

Un risolino malizioso apparve sulle labbra del pascià.

— Perchè potreste fare quello che farebbe Abd-el-Kerim. Mi dissero che la causa del duello fu una donna e questa donna è precisamente la stessa che voi accusate. Basta così, ubbidisco e voi ubbidite.

Il greco a mala pena frenò un motto di dispetto Dhafar pascià battè tre volte le mani nel momento istesso che al di fuori echeggiavano le trombe e rullavano i tamburi.

Un aiutante di campo accorse.

— Prendete con voi dieci uomini, gli disse il pascià, e andate ad arrestare Fathma. Viva o morta la condurrete qui.

L’aiutante di campo s’inchinò, uscì e chiamò dieci soldati, ai quali fece caricare le armi e inastare le daghe. Stava per dare il comando di marciare quando fu raggiunto dal greco Notis.