Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/236

Da Wikisource.
234

— I ribelli! esclamò egli. A cavallo, padrona, presto che fra poco ci saranno alle spalle!...

— Come? E il guerriero? chiese l’almea arrestandolo violentemente.

— L’hanno ammazzato. A cavallo! a cavallo!

Le grida andavano avvicinandosi sempre più. Omar e Fathma, senza aggiungere parola balzarono in arcione spronando furiosamente i cavalli.

Avevano appena percorso cinquecento passi che la banda nemica compariva. Vedendo i due fuggiaschi lasciarono il cavallo del guerriero per dare la caccia a loro.

— Dove andiamo? chiese Fathma, senza volgersi indietro.

— Dritti a quella gola che vedi laggiù, rispose Omar. Sferza o siamo perduti.

La pianura fu attraversata alla carriera coi ribelli alle calcagna che percuotevano colle aste delle lancie gli affranti loro corsieri. I due fuggiaschi stavano per cacciarsi nella gola designata che metteva capo ad una foresta, quando una banda di quindici negri armati di fucili, sbarrò la via.

— Maledizione! esclamò Fathma, rattenendo violentemente il corsiero.

— Siamo perduti! urlò Omar, strappando la carabina e armandola.

— Olà! gridò in quella uno dei negri, fatevi da un lato che malmeneremo noi quei cani di ribelli. Su i fucili! Fuoco!

Una scarica formidabile seguì il comando. Cinque ribelli vuotarono sconciamente l’arcione insanguinando le sabbie. Gli altri, dopo di aver un momento esitato volsero le briglie dandosi a precipitosa fuga fra una densa nube di polvere.

— Là, così va bene, ripigliò con accento allegro la medesima voce di prima. Ohe! fatevi innanzi senza paura, che non siamo Abù-Ròf, noi.

Fathma e Omar, ancora sorpresi da quell’inaspettato soccorso, si affrettarono a raggiungere i loro salvatori. Erano quindici uomini semi-nudi, d’alta