Pagina:La favorita del Mahdi.djvu/352

Da Wikisource.
350

Bergamo, don Rossignoli di Frascati, don Ohrwalder di Trento e suor Corsi di Barletta1.

La misera che stava per spirare, uccisa dalle febbri e dagli spaventi, era suor Pesavento di Montorio Veronese.

Il beduino, vedendo il Mahdi ritto in mezzo alla capanna cogli occhi fissi sulla moribonda, cercò di entrare ma fu respinto dalla guardia baggàra.

— Lo aspetterò, diss’egli sedendosi a poca distanza dalla capanna.

Mezz’ora trascorse prima che Ahmed uscisse. Era assai preoccupato, ma a quanto pareva, non di umore nero.

Il beduino lo seguì fino alla cima di una collina che dominava il campo e arditamente gli si presentò.

— Ah! sei tu amico! esclamò Ahmed, con un sorriso ironico. Come sta l’uomo che ti donai?

— Molto male. Ahmed, rispose il beduino. Ha la morte nel sangue.

Sulle labbra del Profeta spuntò un secondo sorriso ironico non meno beffardo del primo.

E’ avvelenato forse? chiese con sottile ironia.

— Peggio che avvelenato. Ha il corpo zeppo di filari di Medina.

— Me ne duole per te, del resto lo sapevo.

— Allora devi anche sapere chi lo ridusse in tal modo, disse il beduino acremente.

— Che vuoi dire? chiese Ahmed, corrugando le sopraciglia.


  1. I missionari erano stati fatti prigionieri, assieme alle suore parte a Gebel-Nuba e parte a El-Obeid. Il Mahdi aveva ordinato alle sue orde di tormentarli qualora uscissero della loro capanna.
    L’illustre missionario don Luigi Bonomi, mi narrò che un giorno, il Mahdi, esasperato perchè non abbracciavano la sua religione, in pieno mezzogiorno, alla presenza di tutto l’esercito, li fece scendere in campo minacciandoli di morte. Visto che il terrore non faceva effetto, li lasciò languire quattro lunghi mesi nella loro capanna, quasi ignudi e senza mezzi di sussistenza.
    Da quel giorno i guerrieri furono lasciati liberi di maltrattare i poveri missionari e si può immaginare in qual modo ne abusassero.
    Due suore e un laico morirono.