Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/145

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un teatro, si riportava qualche corrispondenza laudativa degli artisti abbonati, o recante notizie degli esami o saggi, nei licei regi, coi nomi dei giovanetti premiati.

Nessun giornale era quotidiano, tranne il foglio ufficiale, che però non si pubblicava nelle feste e nelle "grandi gale„ e dipendeva dal ministero di polizia. N’era direttore Filippo Scrugli, con onori di uffiziale di carico nel ministero di polizia e vi collaboravano Domenico Anzelmi, Enrico Cardone, Emanuele Rocco e Giuseppe Portaluppi, i quali erano anche i revisori della polizia. L’Omnibus che, di tutti i fogli del tempo, era il meglio redatto ed il più ampio, veniva fuori il mercoledì e il sabato. Stampava in prima pagina le notizie politiche e, in appendice, romanzi dello stesso Mastriani, con una ricca suppellettile di varietà, di curiosità e di cronaca teatrale, italiana ed europea. Fu nel giornale di suo padre che Achille Torelli cominciò a farsi conoscere, pubblicando qualche racconto, che rivelava l’ingegno eletto del futuro commediografo. Nell’Omnibus avevano già fatte le prime armi Pier Angelo Fiorentino, Achille de Lauzières e Leopoldo Tarantini, che ne fu col Torelli il fondatore.

Ai primi di maggio del 1855 venne fuori l’Aurora, che portava in fronte il verso dantesco:

Dolce color d'oriental zaffiro;


nel giugno, l’Iride, col motto: mille trahens varios adverso sole colores, e nel novembre usci il Diorama, che aveva per motto le severe parole di Seneca: turpe est aliud loqui, aliud sentire, quam turpius aliud sentire, et aliud scribere. Di tutti questi giornali, il periodico che aveva un formato giornalisticamente più regolare, e un insieme più copioso e vario, era, dopo l’Omnibus, il Nomade. Nel secondo sabato di aprile del 1856 si cominciò a pubblicare il Giornale dei giornali, sunto di fogli e di riviste, da non confondersi col Giornale bibliografico delle Due Sicilie, che vide la luce nel febbraio dello stesso anno e si pubblicava ogni quindici giorni, con un supplemento di lettere, teatri e varietà. Questi giornali minori vivevano vita breve e ne