Pagina:La fine di un regno, parte I, 1909.djvu/328

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1856 s’invogliò di essere firma di piazza per l’olio. Giovandosi de’ suoi capitali, Rothschild aveva comprati olii ad alto prezzo; ma l’estero poco volendone, ed essendo scoppiata la crisi americana, i fallimenti si seguirono, e tutt’i prodotti ribassarono. I proprietarii intanto accorrevano da lontano a portare mercanzia ed a richieder danaro in anticipazione, Rothschild, incapace di governare simile operazione, nuova per lui, si perdette d’animo, anche perchè la ditta Minasi e Arlotta non cessava di punzecchiarlo per mezzo dei suoi sensali e di alti ribassisti, con vendite al ribasso giustificate dalla splendida apparenza del raccolto futuro. E così Rothschild fu costretto a capitolare, vendendo tutto l’olio comprato, e quant’altro aveva nei magazzini a Gallipoli al prezzo di 23 a 24 ducati la salma. Fuori lui, la casa Minasi e Arlotta divenne la prima casa d’ordini per gli olii, sulla piazza di Napoli.

Per i grani in quegli anni quattro furono le case d’ordini; Pietro Rocca fu Giacomo, Andrea e fratelli Rocca, Raffaele e Pasquale Perfetti, e Giuseppe de Martino. Le prime poco operavano; ma le due ultime, tenaci in un duello cominciato da lunga data, tenevano la Borsa divisa in due campi, ed inasprivano, con astii personali, quella lotta che già si combatteva per il ribasso o l’aumento. Negli annali della Borsa erano più antichi i De Martino. Venivano dal piano di Sorrento; armatori e capitani dì nave, che, abbandonato il mare, avevano, per conto di case inglesi, molto comprato e molto imbarcato di granaglie. Erano gente larga, dallo spirito elevato e tenaci nel sostenere una lotta; impressionabili, sposavano simpatia ed odio con facilità, e con pari facilità erano generosi, più che loro non convenisse. Il Perfetti era tutt’aitro uomo. Veniva da umile condizione, e se ne faceva vanto; aveva venduti arnesi da magazzino, e vissuto fra sensali e piccoli speculatori, e a poco a poco intuì quanto potevasi trarre di utilità, rappresentando i proprietarii coltivatori presso i mugnai di Napoli, senza passare per la Borsa. I grani, consegnabili in forza d’ordini, si erano discreditati; per darne all’estero nell’abbondanza richiesta dallo sviluppo crescente del commercio, bisognava raccoglierne di ogni qualità; per la qual cosa chi aveva produzione bella e scelta era disperato di doverne cavare prezzo pari a quello delle qualità comuni.